19 Novembre 2023

CHI CI RICORDERA'?


Quella mattina, il maestro Teo entrò in classe portando con sé un tema scritto da Maria, una sua alunna. Chiese a tutti di prestare attenzione e lesse quanto la bambina aveva scritto.

"Mi chiedo: Chi ci ricorderà? Su questo pianeta sono passati miliardi e miliardi di persone fino ad oggi. Quanti ne ricordiamo? Pochissimi! Solo dei personaggi politici, come condottieri e alcuni re; alcuni artisti come poeti, attori e pittori; santi... E gli altri? Chissà quante storie fantastiche, uniche e speciali sono state vissute su questa terra eppure non ne abbiamo più traccia. Chi ci ricorderà? Per quanto tempo saremo ricordati dopo la morte? Cosa dobbiamo fare per essere immortali nella memoria? Siamo tutti soffi di vento ma desiderosi di lasciare il nostro nome scolpito sulla roccia".

Dopo aver letto il tema, il Maestro Teo guardò Maria e sorrise.

"Maria, hai posto domande profonde che hanno tormentato molte menti per secoli. L'idea di essere dimenticati può spaventare, ma la risposta forse è più semplice di quanto sembri. Gli uomini si aggrappano a ricordi di coloro che hanno lasciato un segno nei loro cuori. L'immortalità nella memoria può non dipendere dalla fama, ma dalla qualità del nostro essere nel mondo.

Ora permettetemi di raccontarvi una storia.

In un piccolo villaggio, nascosto tra le colline, non c'era la scuola. Nessuno sapeva leggere o scrivere. Le giornate trascorrevano tranquille, ma mancava qualcosa. Un giorno, un giovane maestro di nome Marco si fermò in un'osteria nel cuore del villaggio. Conobbe Anita, la figlia dell'oste, e si innamorò della sua gentilezza e curiosità. Marco decise di restare.

Capì presto che nessuno nel villaggio aveva mai avuto l'opportunità di imparare a leggere e scrivere. Con determinazione, convinse il capo del villaggio a permettergli di insegnare a tutti. Lavorò instancabilmente, organizzando lezioni sotto l'ombra di un grande albero. La passione di Marco contagiò gli abitanti del villaggio.

Col tempo, il villaggio cambiò. Sorsero tra le case delle biblioteche, e le menti delle persone si aprirono a nuove opportunità. Grazie alla cultura, nacquero nuovi lavori, e il villaggio prosperò. Marco invecchiò insegnando con amore a generazioni di giovani.

Quando Marco morì, il suo nome potrebbe non essere stato scritto nei libri di storia, ma il suo spirito viveva nelle parole e nei cuori di tutti coloro che avevano imparato da lui. Il suo insegnamento aveva reso il villaggio un luogo di conoscenza e prosperità.

Cari alunni, ricordate che l'immortalità non si trova solo nei libri di storia, ma nelle vite che tocchiamo con gentilezza e conoscenza.

L'importanza di essere ricordati non deve forzarsi attraverso gesta straordinarie, ma attraverso gesti d'amore e gentilezza. Per essere immortali nella memoria, dobbiamo coltivare legami significativi, lasciando un'impronta di positività ovunque andiamo.

Il ricordo più bello è quello che lasciamo nei cuori di chi ci ama. Lì, cari alunni, non moriremo mai."

La classe, commossa, si strinse intorno al Maestro Teo in un abbraccio collettivo.


Giorgio La Marca