"M" DI AMORE










 


Vi racconto la storia di Luisa


Oggi Luisa è una giovane donna di trent’anni ed ha una figlia di pochi mesi. L’ho vista pochi giorni fa e non ho potuto fare a meno di ammirare il tenero sorriso con cui guardava la sua bambina. So bene… che dietro quello sguardo così tenero si nasconde una storia molto particolare, una storia che le ha segnato la vita... una storia che adesso vi racconto.

Subito dopo la sua nascita, Luisa venne adottata da Maria e Carlo. I due giovani sposi, dal primo istante in cui videro quel piccolo fagottino nella culla dell’ospedale, se ne innamorarono e la portarono nella loro casa dandole il cognome e tanto amore.

Il carattere forte di Luisa iniziò a farsi sentire nell’età dell’adolescenza, non facendo mai mancare delle piccole e inevitabili liti con la mamma, proprio come accade in tutte le case. Ma fu proprio durante un faccia a faccia molto acceso tra le due, che Maria le disse ciò che mai avrebbe voluto: <<Non sei uguale a me perché non sono tua madre!>>.

Calò il gelo nella stanza. Maria si pentì subito di quella frase, cercò di rimediare, ma oramai il “guaio” era stato fatto.

Per Luisa fu una doccia gelida: si chiuse in sé stessa, rintanata nel suo mondo alla ricerca di risposte e di un nuovo equilibrio con quella dura realtà.

Da allora sono passati un bel po' di anni e il tempo ha attenuato odi, rancori e disagi, senza mai cancellarli del tutto.

Qualche giorno fa, al termine della festa del battesimo della piccola Marzia, Luisa ha letto una lettera molto bella in cui parlava delle sue mamme.


Queste le sue parole:


Marzia, piccola mia, con questa lettera ti dico “Grazie”. Grazie a te sono mamma e con il tuo arrivo ho trovato risposte a domande che mi tormentavano da anni… erano domande a cui non pensavo di poter rispondere.

Ho la fortuna di avere due mamme… una mamma di pancia e una mamma di cuore.

La mamma di pancia mi ha messo al mondo. Non l’ho mai conosciuta, ma è dentro di me, sono sangue del suo sangue. Il mio cuore ha battuto nel suo grembo per nove mesi. Se avessi la possibilità di incontrarla un giorno di sicuro non le darei nessuna colpa per avermi abbandonata in un ospedale dopo la nascita, ma lei direi solo “Grazie” per avermi dato la vita. Di lei conosco poco: era giovanissima e avrebbe potuto mettere fine in qualsiasi momento alla sua gravidanza… ma non l’ha fatto. Chissà se i suoi genitori e il suo fidanzatino le hanno dato il tormento per questa scelta coraggiosa. Non sta a me, né a nessun altro, giudicare le sue scelte… ognuno agisce secondo il proprio cuore. Sono certa che sognava per me una vita felice e libera con due genitori che mi avrebbero cresciuta e amata proprio come avrebbe voluto fare lei se solo ne avesse avuto la possibilità. Mi piacerebbe guardarla… perché sono certa che siamo identiche… mi piacerebbe chiederle i suoi sogni nel cassetto… per fare di tutto per realizzarli con lei… mi piacerebbe che adesso potesse guardarti…Marzia... perché se oggi siamo qui è anche grazie a lei e al suo coraggio. Chissà qual è il suo nome…

E poi c’è la mia mamma di cuore. A lei sono legata non da sangue ma da un amore profondo. Le nostre anime si sono unite sin dal primo istante che ci siamo viste. Non posso che ringraziarla ogni attimo della mia vita. Sono donna grazie a lei che mi ha accompagnato in ogni scelta. Non le ho reso la vita semplice, con le mie continue critiche e accuse. Ma lei ha sempre cercato di farmi ragionare mostrandomi il cuore immenso di una mamma. Non potrei fare a meno di lei. Farò di tutto per amarti, figlia mia, proprio come lei ha amato me. Tra i suoi sogni nel cassetto c’era anche quello di essere nonna… e adesso con il tuo arrivo… le hai dato questa enorme gioia. Sono certa che sarà una nonna speciale così come è una mamma speciale. Ti darà il mondo, come ha fatto con me… ti vizierà… e io litigherò con lei per non permetterglielo… ti amerà con quel cuore enorme con cui ha amato e ama me.

Buona vita Marzia

 

 


GIORGIO LA MARCA

 

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