Questa storia che adesso ti racconto s’intitola “Invisibile tra gli invisibili”. E’ la storia di Carlo, un giovane ventenne di Napoli, benestante, studente universitario, con un destino da leader già scritto… e di tanti uomini e donne che nell’indifferenza di molti, sopravvivono avvolti in coperte sporche e maleodoranti, sotto ponti o nelle stazioni alla ricerca di un riparo.
Questi… gli invisibili… portano nel loro piccolo fardello una prova non superata, diversi fallimenti e un destino nella maggior parte dei casi, cinico e infame che gli ha messo davanti ostacoli, troppo complessi da scavalcare.
Questa storia è ambientata a Napoli… stazione centrale. Gli invisibili sono lì nell’indifferenza delle centinaia di persone che ogni giorno gli passano davanti. Donne e uomini eleganti e spensierate che ricercano il proprio treno. Distratti da una brioche o da un cellulare non vedono la disperazione e la rassegnazione nascosta sotto coperte e cartoni.
Carlo davanti a quella stazione è passato centinaia di volte e, come tanti, non ha mai notato quelle persone… fin quando non conosce Alice, una sua coetanea. Le propone una pizza per la sera successiva, immaginando anche un dopocena romantico.
Ma il destino ha in serbo per lui una sorpresa. La ragazza che tanto gli piace ha un impegno inderogabile. Carlo non si dà per vinto e gli propone di accompagnarla. La ragazza non se lo fa dire due volte sorprendendolo ancora:
<<Va bene! Ma bisogna lavorare! Se non scappi via subito, dopo andiamo a mangiare la pizza! Promesso! Ma vestiti comodo!>>
Carlo, la sera successiva, si presenta puntuale all’appuntamento, così come Alice che non tarda a raggiungerlo.
Alice, ancora una volta lo stupisce portandolo nei locali di una parrocchia dove ci sono tanti giovani impegnati a cucinare in un clima di festa… tutti felici e sudati.
<<Dove siamo?>> chiede Carlo guardandosi attorno.
Alice lo aveva portato alla mensa della Caritas, dove un gruppo di persone stavano preparando i pasti per poi andarli a distribuire alle persone meno fortunate.
In pochi minuti conosce tutti e viene travolto da quel vortice di entusiasmo. Gli fanno indossare un grembiule bianco e inizia a lavorare di buona lena riempiendo scatoloni e caricando i furgoni ma sempre con un occhio fisso all’orologio e alla porta di uscita per una eventuale fuga. Lo manteneva lì forse solo la curiosità di capire il segreto di tanta felicità che teneva unito quel gruppo, Alice compresa.
Il lavoro era solo all’inizio.
Dopo un’oretta il carico era pronto. <<Adesso viene il bello!>> gli spiegano <<Andiamo alla stazione a distribuire i pasti>>.
<<Ogni sera portiamo i pasti e qualche coperta a tutti questi amici ed amiche. Nel nostro piccolo li aiutiamo… ma non possiamo fare tanto>> gli spiega Don Filippo il prete di quella parrocchia.
Inizia subito la distribuzione del cibo alle tante donne e uomini seduti o sdraiati nei vari angoli della stazione. Dietro ogni pilastro c’è qualcuno con un letto improvvisato.
Un insieme di pensieri affolla la mente di Carlo: innanzitutto come era possibile che non si fosse mai accorto della presenza di decine e decine di persone in quelle condizioni sotto la stazione centrale di Napoli....secondo se l’avessero visto i suoi amici lo avrebbero preso in giro a vita... e tutto per uscire con una ragazza... terzo, doveva farsi coraggio per avvicinarsi a loro per distribuire il cibo.
Quell’esercito di ragazze e ragazzi che avevano cucinato erano tutti lì. Avevano età diverse… forse dai sedici anni fino ai trenta e sembravano felici…
Come leggendo nella sua mente Alice lo raggiunge, lo prende per mano e lo porta poco più distante. <<Vieni ti presento una persona!>>
Alice li conosce tutti… uno ad uno… li saluta e gli augura buon appetito. Arrivano poco distante davanti ad un altro “letto”. Proprio lì c’è Augusto, un anziano con una grossa barba bianca.
Alice si siede accanto a lui, mentre Carlo resta in piedi. Augusto gli racconta la sua vita. Aveva un negozio e tutto andava bene, poi la crisi economica, il fallimento e la moglie che lo lascia al suo destino. <<Vedi Carlo bisogna trovare sempre l’aspetto positivo: almeno qui, non c’è mia moglie che mi sgrida!>>. Augusto alternava battute a racconti di dolore e fallimenti.
In poco tempo Carlo dimentica il luogo in cui si trovava. Chiacchieravano come tre amici al bar. <<Come posso aiutarti?>> chiede il giovane prima di andare via.
<<Oramai sono vecchio… Ho fatto tanti errori. Ma qui sono felice anche non avendo nulla. Ho una cosa che nessuno può togliermi: la fantasia. Sono qui di fronte a dei treni, vedo gente diversa che arriva e che parte… Sogno di partire e di andare ogni volta in un posto diverso… a Milano, a Roma, in Sicilia o in Puglia. Magari in un'altra vita sarò un capotreno>>.
Carlo ed Alice salutano Augusto e vanno via. Intanto i pasti sono stati distribuiti, quindi possono far ritorno alla loro auto.
E la pizza? Vi starete chiedendo. Si! Vanno a mangiarla… Nella mente di Carlo non facevano che ritornare le facce dei volontari e degli invisibili, le parole di Augusto e la felicità di don Filippo.
Arrivato a casa la mente non riposa.... quindi fa qualcosa di inaspettato per lui... mette un post sui social: “ Scrivo per chiunque arrivi a Napoli col treno. Di fronte al binario 7 c’è Augusto. Sogna di viaggiare, ma non può farlo fisicamente ma può farlo attraverso di te… portagli una cartolina da un posto qualsiasi. Avrai in cambio un regalo prezioso: un suo sorriso”. Non dice nulla ad Alice di quel post, ma è felice, perché è certo che sarebbero arrivate ad Augusto tantissime cartoline... ma anche se ne arrivasse solo una già vorrebbe dire che hanno cominciato a “vederlo”. Il cambiamento ha bisogno del suo tempo così dopo alcuni giorni alcuni viaggiatori che transitano per la stazione si fermano a consegnare una cartolina e a fare qualche chiacchiera con quell’uomo forse un po' meno invisibile.
Da quella sera qualcosa è accaduto nella mente di Carlo. Decide di essere un invisibile tra gli invisibili. Ogni sera anziché uscire con i suoi amici, dopo aver distribuito i pasti, finge di essere un barbone e si mimetizza tra loro nella stazione sporcandosi il viso e mettendo una parrucca e un cappello per camuffarsi per condividere le loro storie.
Nei prossimi episodi scopriremo tante storie…e come è andata a finire la storia d'amore con Alice.
GIORGIO LA MARCA
BREVI RACCONTI di...